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al testo di Amina Narimi
Nel soffio pi possibile leggero
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Le Mont-Blanc vu de Genolier par Charley Case Nel soffio più possibile leggero si schiude il mio ciliegio al boscovecchio, nell'abbraccio circolare ritrovo noi. Eppure lui mi educa, nella parola senza voce, a diverse dimensioni, la sua estensioneVera: la pazienza di ricoprirsi con la neve, il pieghevole sfinimento dell’estate- e so con quanta cura si volge alla corrente della luce, l'andarsene calmo, con la sera, respirando dai talloni, quando gli uccelli scenderanno a primavera, per nidificare e riprodursi, di come i rami sotto il loro peso gravati di nidi a centinaia saranno pane, e soffice pietà così è l’esercizio dell’amore- spezzando il seme duro nella bocca, delle mutazioni in atto. Annuso ancora la tua poesia su queste tempie cariche mentre intorno volano le piume e sfioro con un dito la caduta ascoltando la discesa lungo il corpo di un dono aperto, che esce dalle ossa, col miracolo dei fiori si bagna il cuore buio di fratelli innamorati fa luce ai i piedi quel che non si vede E gli direi di amare un'altra volta di coprirmi con i petali nell'aria soffiando dal mio fiato. Si spalancherà piena di vento la gioia dei frutti tra le mani lasciando cadere le ciliegie con quel rossore intimo sul viso riempirà di vino le nostre bocche nel soffio più possibile leggero il vecchissimo ciliegio, e noi, di nuovo, appena nati.
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Nicoletta Spina
- 22/02/2014 22:14:00
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La saggezza dellalbero...nel colore naturale dellamore... quante ciliege , soffici parole e baci in questo cesto di nascita e bellezza
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Franca Alaimo
- 22/02/2014 17:29:00
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Come sempre, le poesie di Amina hanno il dono della profondità e della grazia. In mezzo ai versi cresce e muta nelle stagioni un bellissimo ciliegio che si fa metafora dellamore: fiori frutti e nidi pieni di canto sono i doni delluno e dellaltro. Le ciliegie rosse illuminano il verde delle foglie così come le gote di una persona amata e covata ancora nel caldo affetttuoso della memoria.
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Lorenzo Mullon
- 21/02/2014 22:20:00
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Quanti ciliegi dentro lo stesso albero, lo stesso seme, lo stesso bocciolo, ciliegi di tutte le ramificazioni, dagli arcobaleni incurvati nel tempo
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